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Rifondazione Comunista: «Nuovo cinema Marconi, volta buona o slogan elettorale?»

Riccardo Pennati del partito della Rifondazione Comunista di Cinisello Balsamo analizza la questione: «Il recupero di un “centro culturale” è una notizia che ci fa certo piacere, speriamo solo che non si traduca in una proposta “arraffa voti”»

Abbiamo riportato nei giorni scorsi la notizia di una possibile svolta per le sorti dell'ex cinema Marconi (da 5 anni in disuso) a Cinisello Balsamo con l'assessore Ivano Ruffa che ha svelato l'interesse concreto dell'operatore Sapiema con un investimento (project financing) di circa 2 milioni di euro.

Riccardo Pennati del partito della Rifondazione Comunista - circolo “Che Guevara" di Cinisello Balsamo, analizza la questione: «Il recupero di un “centro culturale” è una notizia che ci fa certo piacere; il nostro partito sosteneva già 5 anni fa che bisognava intervenire su quella struttura e renderla quanto prima a disposizione della collettività».

Poi ricorda l'iniziativa del "Riapriamo il Marconi": «Questo nostro proponimento coincise con quello di alcune associazioni cittadine e insieme venne costituito il comitato. Questo soggetto 3 anni fa era riuscito a smuovere l’opinione pubblica locale con una raccolta firme con oltre 2.000 firmatari e l’organizzazione di un evento davanti al Pertini che hanno portato l’attuale amministrazione a ridiscutere il futuro della struttura che sembrava destinata a finire nel piano alienazioni comunali, e promuovere una manifestazione d’interesse».

Continua Pennati: «A tale “bando” il comitato si è presentato avanzando una proposta progettuale ben precisa […]» e «seppure il progetto abbia incassato il plauso degli uffici comunali, il successivo percorso partecipato tra i partecipanti, al bando promesso dalla amministrazione comunale non vi è stato seguito, in virtù di questioni di tipo economico in capo al principale attore privato e il Comune aveva sin da subito indicato che il progetto sarebbe stato totalmente a carico del proponente».

Ora invece la questione è diversa: «Si parla di una proposta di project financing da quasi 2 milioni di euro (che potrebbe diventare non a costo zero per le casse pubbliche) che prevede la realizzazione di due sale che non si sa se fisse, come un progetto di anni fa, quando il cinema era ancora funzionante, o modulari come il progetto sviluppato dal comitato».

Da qui le conclusioni: «Che venga fatto un investimento sulla cultura su di uno spazio di proprietà pubblica non può che rallegrarci, ma speriamo che questa sia la volta buona per il Marconi, per chi, come il nostro partito e le altre associazioni hanno sempre ritenuto che questo sia uno spazio molto importante per la nostra città e che non si traduca in una proposta “arraffa voti”, come sembrò 5 anni fa a ridosso delle elezioni il progetto della piscina al parco della Costituzione».

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