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Ghilardi spiega il bilancio: «I debiti frenano i nostri piani, paghiamo scelte del passato»

Il sindaco: «Abbiamo momentaneamente rinunciato alla realizzazione del programma, per il quale siamo stati votati: impossibile senza soldi. Sono incazzato perché penso che se ci fosse stata accortezza in passato, oggi non ci troveremmo in questa situazione»

Il sindaco Giacomo Ghilardi, dopo la presentazione in consiglio comunale del bilancio preventivo per gli anni 2020, 2021 e 2022, si rivolge ai propri cittadini per spiegare le scelte effettuate, tra cui l'aumento dell'Irpef, e per chiarire quale sarà il piano d'azione della giunta per riuscire a realizzare il proprio programma di mandato che ha avuto una brusca frenata anche per la pandemia causata dal Covid-19 e per la stangata del "Contenzioso Caronte".

Qui di seguito il pensiero, nella sua interezza, del primo cittadino di Cinisello Balsamo:

«Con la chiarezza e la trasparenza che mi hanno contraddistinto fino ad oggi nel mio operato quotidiano, vi voglio informare per primo sul tema del bilancio comunale. Come noto, abbiamo ereditato dal passato un debito di 5,5 milioni a causa del “contenzioso Caronte”».

«La Corte dei Conti ci impone di dare copertura totale in questo esercizio. Non abbiamo molti strumenti per ripianare una cifra così grande e importante. In più abbiamo affrontato l’emergenza sanitaria conseguente al Covid-19, le minori entrate da imposte e da servizi insieme alle maggiori uscite per dispositivi, lavori e servizi legati alla sicurezza sono stati coperti solo in minima parte dai trasferimenti statali».

«Abbiamo pertanto dovuto fare delle scelte. Aumenterà lievemente l’addizionale Irpef (imposta sul reddito), ma viene diminuita la Tari e non aumenteranno le tariffe dei servizi individuali. Con un debito di questa portata abbiamo corso il serio rischio che anche altre imposte dovessero essere aumentate».

«Grazie a oculate strategie di bilancio le abbiamo scongiurate. A tutela il più possibile delle necessità quotidiane dei cittadini, abbiamo momentaneamente rinunciato alla realizzazione delle azioni concrete che erano nel nostro programma, per il quale siamo stati votati: impossibile senza soldi».

«Il nostro impegno sarà di riportare l’aliquota al livello precedente non appena la Corte dei Conti ci darà il via libera per ciò che riguarda la copertura del debito. Sono incazzato (scusate il termine ma vorrei rendere l’idea) perché penso che se ci fosse stata accortezza, ai tempi, nello svolgere il proprio lavoro, nel gestire il bene comune con oculatezza, nel non fare scelte azzardate, nell’accantonare somme precise, in virtù della pendenza del lodo, oggi non ci troveremmo in questa situazione. Speriamo davvero di mettere una volta per tutte una pietra tombale sopra questa amara vicenda».

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