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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Code sulla SS36, Robecco protesta, Trezzi: «Ecco il piano»

«Comprendo bene la criticità della situazione - dichiara il sindaco Siria Trezzi - l'amministrazione è al fianco del Comitato nel sostenere le richieste necessarie per garantire la qualità della vita del quartiere»

Il "Comitato Robecco Casignolo" lancia l’allarme, l’amministrazione comunale risponde risponde.

Il sindaco Siria Trezzi e il vicesindaco e assessore alla viabilità Luca Ghezzi hanno incontrato lo scorso 6 novembre il "Comitato Robecco Casignolo" per fare il punto sulla situazione del quartiere che sta subendo un notevole aumento del traffico a seguito dell’apertura del tunnel sulla SS36.

Da settembre le auto restano in coda procurando disagio alle case collocate lungo il viale.  Con la portavoce del comitato Andreina Malini, Siria Trezzi e Luca Ghezzi hanno concordato una serie di azioni.

Innanzitutto un sopralluogo per i primi di dicembre per verificare l’effettivo completamento delle opere nel quartiere, garantito entro il 30 novembre dai vertici Anas.

L’amministrazione comunale, poi, si è presa l’impegno di sollecitare nuovamente Regione Lombardia e Anas per l’indizione della Conferenza di Servizi che chiede l’eliminazione del collegamento a raso tra la SS36 e la A52. Anas a suo volta dovrà sollecitare il Ministero dei Trasporti.

Il Comune, inoltre, si riattiverà per chiedere il ripristino della Linea di trasporto Z222, di competenza della Provincia di Monza Brianza.

Infine l’amministrazione si è impegnata a intensificare la segnaletica verticale in prossimità del tunnel che collega le vie De Vizzi e Casignolo.

«Comprendo bene la criticità della situazione - dichiara il sindaco Siria Trezzi - l’amministrazione è al fianco del Comitato nel sostenere le richieste necessarie per garantire la qualità della vita dei residenti nel quartiere».

Continua il sindaco: «Nell’incontro che si è svolto con la portavoce del Comitato abbiamo concordato una serie di passi. Manteniamo un costante raccordo con i vertici di Anas perché possano tenere fede agli impegni assunti e completare le opere come dichiarato».

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