E’ decisa e ferma la reazione della comunità islamica di via Frisia a Cinisello Balsamo dopo la notizia, circolata settimana scorsa, che la “moschea-capannone” sarebbe finita tra gli osservati speciali del Ministero dell’Interno.

Così Muin Qaraqe, presidente del locale gruppo di via Frisia, in un comunicato stampa: «L’associazione “Comunità Islamica di Cinisello Balsamo” persegue finalità lecite, i suoi dirigenti sono incensurati e mai hanno adottato condotte meno che lecite».

Continua il rappresentante della comunità: «Non sarà consentito a nessuno speculare sui tragici fatti di queste settimane per squallide cacce alle streghe e gogne mediatiche».

In effetti la notizia di cui sopra ha portato dibattito in città, con prese di posizione molto forti da parte della politica locale, anche perché il capannone di via Frisia è da tempo al centro di una grande polemica.

Prosegue il comunicato: «Non accetteremo processi di piazza e documenteremo ogni violazione dei diritti fondamentali che sono riconosciuti a tutti i cittadini e residenti in Italia e quindi anche a noi. Le campagne stampa e le strumentalizzazioni politiche non potranno fermare l'esercizio dei nostri diritti. Coloro che hanno diffuso queste calunnie risponderanno di fronte ai tribunali».

Chiude il presidente Qaraqe: «Noi non temiamo di provare chi siamo, come viviamo e cosa perseguiamo. Siamo donne e uomini onesti, i nostri proventi sono frutto del lavoro lecito. Non accetteremo mai di vestire gli abiti dei fiancheggiatori del terrorismo e aborriamo il terrorismo e la violenza».