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Sinti e Rom nel mirino, divieto di sosta per caravan e furgoni in Crocetta e Villa Rachele

A Cinisello Balsamo arriva una seconda ordinanza antidegrado: dopo quella che vieta il consumo di bevande in contenitori di vetro nelle aree pubbliche, scatta il divieto di sosta e stazionamento per caravan e furgoni, utilizzati spesso come dimora dai nomadi

A Cinisello Balsamo arriva una seconda ordinanza antidegrado: dopo quella che vieta il consumo di bevande in contenitori di vetro nelle aree pubbliche, scatta il divieto di sosta e stazionamento per caravan e furgoni, utilizzati spesso come dimora da nomadi, in alcune vie della città.

Dopo l'invio in prefettura, l'ordinanza entrerà in vigore in questi giorni. Le vie sono quelle interessate da qualche anno dal fenomeno ben noto, ovvero quello dell'occupazione e degli accampamenti da parte di famiglie appartenenti a etnie Sinti e Rom.

In particolare nei quartieri Crocetta e Villa Rachele molteplici interventi sono stati effettuati nell'ultimo anno dalla polizia locale con l'emissione di elevate sanzioni amministrative come previsto dal regolamento di polizia urbana.

Ora con l'ordinanza sarà vietato qualsiasi tipo di stazionamento anche occasionale che comporterà, in assenza del proprietario, il sequestro del veicolo.

Il sindaco Giacomo Ghilardi spiega: «E' un altro importante colpo all'illegalità. Un provvedimento che si è reso necessario in assenza di altri strumenti per ribadire con forza che su determinati comportamenti questa giunta non fa sconti».

Prosegue il primo cittadino: «La troppa tolleranza applicata dalle giunte precedenti ha permesso il consolidamento di comportamenti che vanno oltre la decenza, creando grossi disagi a quei quartieri della città che fino a oggi hanno pagato un prezzo troppo alto».

Con l'ordinanza si intende rispondere alle sempre più frequenti segnalazioni da parte dei cittadini che denunciano la pratica diffusa da parte delle persone dedite al nomadismo di abbandonare rifiuti e depositare escrementi per strada, compromettendo la situazione igienico-sanitaria.

Il divieto vuole contrastare la situazione di degrado, migliorare la vivibilità e convivenza civile, e soprattutto prevenire situazioni di grave pericolo che spesso rappresentano una minaccia all'incolumità pubblica e alla sicurezza urbana, quali la tratta di persone, l'accattonaggio con l'impiego di minori e/odisabili e fenomeni vari di abusivismo.

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