25 aprile tra le polemiche, la giunta chiede alle associazioni solidarietà per la Brigata Ebraica
A Cinisello Balsamo la celebrazione del 25 aprile non è filata liscia come molti avrebbero sperato e, dopo le polemiche pre-celebrazione, sono andati in scena i fischi durante alcuni momenti solenni e si sono scatenate le relative polemiche politiche
A Cinisello Balsamo la celebrazione del 25 aprile non è filata liscia come molti avrebbero sperato e, dopo le polemiche pre-celebrazione, sono andati in scena i fischi durante alcuni momenti solenni e si sono scatenate le relative polemiche politiche nel post-rito.
L'amministrazione comunale di Cinisello Balsamo racconta la sua versione, si pone in difesa della Brigata Ebraica e invita le altre associazioni presenti a dare un segno di solidarietà tangibile nei confronti di chi ha ricevuto dei fischi.
Così la giunta in un comunicato che riportiamo nella versione integrale:
«A Cinisello Balsamo durante la celebrazione del 25 aprile è andato in scena lo stesso copione che da anni si ripete a Milano».
«La presenza della Brigata Ebraica al corteo, invitata per la prima volta dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacomo Ghilardi insieme ad altre associazioni che hanno partecipato alla Resistenza, è stata accompagnata da fischi e ingiurie».
«Un gruppetto di antagonisti, che fanno riferimento ai centri sociali, ha fischiato il direttore del museo della Brigata Ebraica Davide Romano quando è salito sul palco per intervenire e anche quando ha chiesto il minuto di silenzio per commemorare i cittadini cinisellesi e balsamesi che hanno sacrificato la loro vita durante la Resistenza».
«L’amministrazione comunale, mentre rigetta questi gesti di intolleranza e comportamenti antidemocratici, chiederà in una lettera inviata a tutte le associazioni presenti che hanno aderito: Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani e Federazione Italiana Volontari della Libertà, una condanna decisa e chiara accompagnata da segnali di solidarietà e sostegno».
«Il 25 aprile non deve essere una festa di parte, è di tutti coloro che credono nei valori della democrazia e della libertà. E’ la festa di chi ha donato la vita, anche di molti concittadini, perché la libertà diventasse patrimonio condiviso».