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Mozione antifascista, Zonca: «Pura retorica da campagna elettorale, le leggi esistono già»

Il vice presidente del consiglio comunale e consigliere comunale della lista civica "Cittadini Insieme" Enrico Zonca, durante il consiglio comunale di venerdì 26 gennaio, si è astenuto al voto della "mozione antifascista" presentato dalla maggioranza. Ecco la sua critica

Il vice presidente del consiglio comunale e consigliere comunale della lista civica "Cittadini Insieme" Enrico Zonca, durante il consiglio comunale di venerdì 26 gennaio, si è astenuto al voto della "mozione antifascista" presentato dalla maggioranza.

La mozione, poi passata ai voti dell'aula, vieta in città la concessione di spazi, patrocini, contributi di qualunque natura a coloro i quali non garantiscano di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, professando e/o praticando comportamenti fascisti, razzisti, discriminatori verso ogni orientamento di identità di genere.

Enrico Zonca in consiglio comunale ha spiegato: «Questo documento ricalca un testo proposto a Milano e in altri Comuni della Città mMetropolitana. Il rischio di presentare documenti di questo tipo, a una settimana dalla presentazione delle liste della campagna elettorale, è che diventi uno strumento di retorica che siamo abituati da sempre a sentirci dire da alcuni partiti che si ritengono gli unici depositari della verità e dei principi dell'antifasciscmo e guai a toccare questa convinzione».

Prosegue Zonca: «Tutti gli altri in sostanza si dovrebbero accodare, ben sapendo però che alcuni esponenti, anche presenti in quest'aula, per anni sono stati iscritti al partito comunista italiano che a livello di oppressione e antidemocraticità probabilmente fa le scarpe pure al fascismo, La storia lo dimostra. Guardate adesso in che condizioni è la democrazia in Corea del Nord e poi mi dite se quello è il modello di società al quale si aspirava e purtroppo molte persone ci hanno creduto in quell'ideologia».

La critica contro la mozione è palese: «In sostanza qui si dice che la nostra Costituzione vieta la riorganizzazione del partito fascista, ma ci si dimentica che esiste anche la legge Scelba (1952) che prevede tutta una serie di sanzioni con reati penali gravi, non tenui, per il reato di apologia del fascismo».

Zonca poi fa degli esempi: «Due settimane fa (sabato 13 gennaio, ndr), si è tenuta una raccolta firme di Casapound, autorizzata dal Comune, a Cinisello Balsamo e sono rimasto impressionato per il numero di agenti coinvolti per proteggere questa raccolta firme per il pericolo di aggressioni e di violenze verbali e fisiche. A difesa di quelle persone c'erano una cinquantina di agenti. A Monza invece, durante il mercato, si è verificata un'aggressione vera e propria. Ma i casi sono decine, di aggressioni da parte della sinistra a persone che non sono di quella parte politica (il blitz coi fischietti a Berlusconi qui in piazza Gramsci per esempio qualche anno fa) o le proteste a New York il giorno dopo l'elezione di Donald Trump. La democrazia comporta anche degli spazi a chi non la pensa come noi».

Poi attacca il centrosinistra locale: «I proponenti di questo ordine del giorno si autodichiarano autodepositari dei valori antifascisti. No, non è così. La giunta dovrebbe fare degli atti per dare corso ai principi e valori fondanti della Costituzione italiana repubblicana e antifascista? A chi non sottoscrive questa dichiarazione non gli daremo più spazi, patrocini e sale di proprietà comunale: questa è la democrazia? E' una democrazia retorica, di parte, fuori dalla storia, che non ha più senso».

La soluzione per Zonca c'è già: «Qualora ci fossero dei casi di apologia del fascismo o reati contenuti nella legge Scelba, c'è già la legge nazionale. Perché dobbiamo fare sempre di più? Perché dobbiamo dimostrare di essere più antifascisti degli altri. Ormai il fascismo fa parte della storia d'Italia, il fascismo ha fatto male (per esempio per le leggi razziali e perché ha fatto entrare l'Italia in guerra). Ma le colpe dei padri non devono ricadere sui figli».

Chiude Zonca: «Se l'ordine venisse approvato così com'è, in pratica invita sindaco e giunta a bloccare le iniziative di tutte le associazioni che non dichiarino esplicitamente di aderire a principi e valori fondanti della Costituzione italiana repubblicana e antifascista. Quali sono gli atti amministrativi che avete individuato per dare corso a un ordine del giorno che è il massimo della retorica? Secondo me è campagna elettorale anche questa».

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