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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Prc: «Si scopre l'emergenza casa, ora evitiamo una guerra tra poveri»

Dell'emergenza casa a Cinisello Balsamo, ritornata di grande attualità dopo l'occupazione dell'ex asilo Pegaso di via Leonardo da Vinci, parla anche il partito di Rifondazione Comunista che propone alcune soluzioni

Dell’emergenza casa a Cinisello Balsamo, ritornata di grande attualità dopo l’occupazione dell’ex asilo Pegaso di via Leonardo da Vinci, parla anche il partito di Rifondazione Comunista.

Così il Prc: «Dopo poco più di un anno spiace verificare che i nostri timori erano assolutamente fondati e cominciano a presentare il drammatico conto. E a farne le spese, come era purtroppo prevedibile, sono i cittadini e le cittadine di Cinisello Balsamo».

Continua il comunicato: «Riteniamo infatti piuttosto grave che, a fronte di un fatto drammatico quale l’esasperazione che ha spinto delle famiglie con figli a percorrere la strada dell’occupazione di un edificio pubblico per adibirlo a casa, la risposta dell’ente locale sia delegare la responsabilità al Prefetto e cercare di arginare il problema attraverso soluzioni individuali».

Il problema per il Prc «è collettivo, arriva da lontano, sconta l’assenza di una pianificazione seria per quanto riguarda le politiche abitative, delegate troppo spesso a privati e cooperative, e non potrà che peggiorare con l’acuirsi della crisi».

Da qui poi si ricercano le soluzioni: «Il vaso di Pandora è stato scoperchiato, l’emergenza esiste al di là del singolo caso e della singola situazione, ed esige una soluzione politica. Una soluzione che in parte deve essere richiesta facendo pressione sul Governo e sulla Regione, è vero, ma sulla quale si può lavorare anche a livello comunale mettendo in campo alcune azioni.

  1. Costituzione di un fondo sociale per case pubbliche e individuazione di forme di sostegno all’affitto che supportino le famiglie in difficoltà economica senza favorire la speculazione dei proprietari.
  2. Aumentare l’offerta di case in affitto di Edilizia Residenziale Pubblica attraverso l’acquisto e/o requisizione del patrimonio esistente sfitto o invenduto, superando il patto di stabilità in modo da sbloccare gli investimenti, oggi integralmente congelati, a “carattere sociale”.
  3. Sperimentare nuovi strumenti per ampliare l’offerta di case in affitto a canone moderato e concordato (rivitalizzazione accordi L. 431/98, co-housing, housing sociale, incentivi fiscali).
  4. Affidare alla neonata Agenzia per la Casa il ruolo di relazione e di garanzia fra proprietà e soggetti interessati all’affitto, da svolgersi anche utilizzando il fondo sociale, per consentire l’accesso ad alloggi privati a canoni sociali.
  5. Istituire una lista delle situazioni più critiche di morosità incolpevole, per un’immediata sospensione degli sfratti.
  6. Creare un “osservatorio casa” del comune per la raccolta integrata dei dati necessari alla programmazione di politiche abitative coordinate (numero sfratti, case sfitte, contratti di affitto attivi, morosità, valore affitti medi, offerta diverse tipologie affitto, raccolta domande etc).
  7. Occorre inoltre presidiare anche la rete di relazioni sociali all’interno dei quartieri “periferici” a partire da Crocetta e Sant’Eusebio, mettendo a sistema, coordinando e potenziando tutti i servizi di prossimità in modo da intercettare il bisogno prima che diventi “dramma sociale”, dove lo sviluppo di comunità consapevoli possa essere sia primo presidio sociale sia antidoto contro l’illegalità per una sicurezza sociale intesa “a tutto tondo”.

Chiude il Prc: «L’alternativa è una distruttiva guerra tra poveri, che siamo sicuri non interessi a nessuna delle forze politiche democratiche presenti in città».

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