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Case popolari a Cinisello Balsamo, al via la sperimentazione del nuovo regolamento

Il Comune di Cinisello Balsamo, insieme a Monza e a Sesto San Giovanni e i relativi ambiti di zona, farà da apripista per la sperimentazione del nuovo regolamento sui servizi abitativi pubblici, ovvero sugli alloggi popolari. Siria Trezzi: «Una vera e propria rivoluzione»

Il Comune di Cinisello Balsamo, insieme a Monza e a Sesto San Giovanni e i relativi ambiti di zona, farà da apripista per la sperimentazione del nuovo regolamento sui servizi abitativi pubblici, ovvero sugli alloggi popolari, approvato a luglio 2017 a seguito della Legge Regionale n. 16/2016.

Il regolamento, per la stesura del quale Regione Lombardia ha istituito un tavolo tecnico di confronto con Anci ed Aler, permetterà di sperimentare nuovi criteri di assegnazione degli alloggi.

L'obiettivo è quello di intercettare le reali necessità e i bisogni delle persone in difficoltà e in cerca di alloggio, rendendo automatico l'abbinamento attraverso un nuovo applicativo. Allo stesso tempo verrà riservata una quota per le situazioni di indigenza.

«Si tratta di una vera e propria rivoluzione – commenta Siria Trezzi, sindaco di Cinisello Balsamo –, perché introduce novità significative. Non è solo un motivo di vanto, i Comuni avranno la responsabilità di verificare la funzionalità e l'efficacia del nuovo sistema».

Prosegue la prima cittadina: «E' un compito impegnativo e complicato perché dovremo testare il nuovo regolamento solo su alcuni alloggi, e questo significa che per un periodo di tempo di circa tre mesi avremo la doppia regolamentazione. D'altro canto non potevamo tirarci indietro, Cinisello Balsamo ha partecipato ai tavoli di lavoro in Regione e da tempo ha avviato diverse azioni sul fronte delle politiche abitative per fronteggiare le differenti problematiche».

Ecco le novità della sperimentazione, che partirà dall'8 febbraio e vedrà quindi già dal 27 novembre la pubblicazione dell'avviso. Superamento delle graduatorie: i bandi comunali vengono sostituiti con avvisi pubblici sovracomunali emanati dai comuni capofila dei piani di zona e porteranno alla definizione di una graduatoria per ogni alloggio disponibile; inoltre l'assegnazione sarà a cura dei rispettivi enti proprietari (Aler o Comuni).

Modalità di presentazione della domanda: la domanda potrà essere presentata esclusivamente online, mediante piattaforma informatica regionale, a cui si accederà unicamente attraverso carta CRS o credenziali SPID.

Il sistema consentirà l'abbinamento, tra gli alloggi disponibili, con quello idoneo alle esigenze del nucleo. In assenza di alloggi adeguati sarà possibile presentare domanda in altro Comune ricompreso nei piani di zona del Comune di residenza o di lavoro.

Residenza in Lombardia: l'anzianità di residenza in Lombardia e nel Comune, insieme al disagio abitativo, al disagio familiare e al disagio economico, rappresenta uno dei principali criteri di valutazione per il calcolo del punteggio ai fini dell'assegnazione dell'alloggio. Per la presentazione della domanda il minimo della residenza richiesto dalla legge è quello dei cinque anni (residenza o attività lavorativa).

Mix abitativo: al fine di assicurare l’integrazione sociale nell’assegnazione delle unità abitative, sono previste categorie diversificate di nuclei familiari di cui il 20% del totale degli alloggi da riservare a chi vive in povertà assoluta; il restante 80% sarà così ripartito: il 30% riservato agli anziani, il 20% ai genitori soli con figli, il 15% ai disabili, il 20% a famiglie di nuova formazione, il 5% a particolari categorie come le donne maltrattate ed infine, il 10% alle forze dell'ordine.

Siria Trezzi spiega: «La piattaforma incrocia le caratteristiche dell'alloggio, come ad esempio la dimensione, con quelle del soggetto richiedente quali il numero dei componenti o la presenza di categorie fragili all'interno del nucleo familiare in modo assolutamente trasparente e automatico».

Chiude il sindaco: ««Altro grande elemento di novità è la formazione della graduatoria per ogni singolo alloggio, che porta come vantaggio l'eliminazione delle liste di attesa e la possibilità di aggiornare la propria situazione anche più volte durante l'anno».

La sperimentazione prevede un periodo di formazione gratuita per i tecnici comunali e di Aler che faranno da supporto ai cittadini richiedenti mettendo anche a disposizione delle postazioni telematiche per la compilazione e la trasmissione della domanda.

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